martedì 15 dicembre 2009

Before the speaking test

Mamma mia.. Non ci posso credere che siam già al giorno prima dello Speaking! Il 10 ho fatto tutto il resto della certificazione Proficiency, quindi Reading, Writing, use of English e Listening. E' l'esame di massimo livello, indispensabile per laurearsi con Inglese prima lingua. Ho voluto farlo esterno (quello in data ufficiale in tutto il mondo, insomma) perché così almeno mi rimane un foglio di carta in mano come premio al mio sforzo e al mio esaurimento.

Oltre al Proficiency ho ovviamente altri due esami, ma niente di troppo preoccupante, solo un commento a un sottotitolaggio di un film in spagnolo e un sottotitolaggio fatto da me e altri tre poveri disgraziati di Matando Cabos, film messicano geniale e esilarante. Però, cazzo, complicatissimo. Sarà che, causa Proficiency, lo spagnolo non lo sto proprio cagando...
Vabbè, comunque, a parte queste menate sono very very happy perché venerdì sera torno a casa (mi passa a prendere il mio amore che viene giù da Brescia) e sabato si va tutti al Rock Factory (scuola di musica del chitarrista del mio boyfriend) a fare festa e ad ascoltare tanta buona musica live (fra cui quella dei Tesla Effect, il gruppo del mio amore).
Ora mi dedico al cazzeggio amaro, tipo mi guarderò un po' di Veronica Mars (sì, lo so, arrivo sempre dopo la messa) e poi vedrò di finire (o quasi) "Il Pendolo di Foucault" di Umberto Eco (strabello, ma complicatissimo. Si sa com'è Eco).

Hasta luego, gente.

martedì 24 novembre 2009

insonnia

Buonasera...
O forse dovrei dire buonanotte?
Sono in camera mia a Modena seduta sul letto, in camicia da notte e occhiali (la mia versione peggiore, insomma) e cerco di fare qualcosa che mi distragga dal pensare. Periodo stressante, questo: tirocinio e lezioni, esami da preparare e, dulcis in fundo, il Proficiency il 9 dicembre (lo speaking il 16). Non mollo, anche se, devo ammetterlo, barcollo parecchio, se mi perdonate la citazione. Sono arrivata al punto in cui vado avanti per inerzia, tra un acciacco e l'altro, cercando di non badare troppo alle giornate storte e alle brutte notizie. Per fare questo, mi aggrappo a quello che di buono c'è nella mia vita: la mia famiglia, i miei cd preferiti, i libri, il mio racconto a metà scrittura, gli amici, Lui... L'ho messo per ultimo ma, per quanto riguarda il fine settimana appena trascorso, dovrebbe essere il primo. Mi è stato vicino come nessun altro aveva mai fatto, mi ha fatta sentire amata e protetta. Non che la mia famiglia non lo faccia, ci mancherebbe, ma a volte ho bisogno che sia lui a farmi sentire quanto sono importante. A tratti ci riesce meno, forse perché non ci si impegna abbastanza o non ha tempo per pensarci, stanco com'è (ne fa mille, pure lui). Ma quando azzecca la mossa giusta, che può essere una qualunque minima ma importantissima cosa (adoro i dettagli), he makes my day. Insomma... come si dice in italiano... (non credo ci sia un'espressione equivalente con "giorno"), mi fa sentire al settimo cielo, o una cosa del genere. E' bello che quando tutto il resto corre e tu cerchi di seguirlo come puoi, la persona che ti sta al fianco ti sappia rendere felice senza che tu lo chieda.

lunedì 9 novembre 2009

IL TEMPO VOLA: sintesi di un sogno

E’ proprio vero, time flies.


Il concerto è durato più di due ore, ma sono passate come una folata di vento autunnale, di quelle che passano giusto per dare una scossa alle foglie degli alberi e per far ballare quelle che già giacciono a terra.

Io ero una di quelle foglie: aspettavo l’inizio di quel sogno non tanto distante dal palco, consapevole del fatto che sarebbe stato il concerto più bello a cui avrei assistito.


Ho aspettato l’arrivo del mio ragazzo e di un nostro amico alla stazione, impaziente e infreddolita. Nonostante fossero usciti da lavoro alle sei, sono arrivati in tempo e

siamo riusciti ad entrare verso le 20 e 40.


Il gruppo spalla ha iniziato a suonare poco dopo e, tra il fatto che non vedevo l’ora che il “vero” concerto iniziasse, tra che quel gruppo non è che mi stesse piacendo molto, la mia prima ora all’Estragon sembrava non passare mai.


Poi, ad un tratto, parte una base che riconosco subito. Stavo parlando non ricordo con chi e mi sono interrotta, il mio respiro si è fermato, gli occhi rivolti verso il punto in cui sarebbero entrati i miei adorati porcospini.


La prima parte del concerto se n’è andata che neanche me ne sono resa conto, con solo un breve discorso di Steven dopo The blind house nel quale ci annunciava che avrebbero eseguito tutti e 55 i minuti a dritto. E’ stata una bella notizia, anche se già sapevo che l’avrebbero fatto.


Ho trattenuto a stento le lacrime su Kneel and disconnect, pezzo brevissimo ma intensissimo, di una dolcezza disarmante. Ma non ce l’ho fatta a trattenermi su I drive the hearse. Gli occhi incollati a Steven, non vedevo altro.


Dieci minuti di pausa, poi, con il timer che faceva il countdown sullo schermo. Sono rientrati spaccando il secondo e ci hanno regalato una seconda parte da brividi.


Non li avevo mai visti live, e perciò non potevo neanche immaginare che Anestethize dal vivo fosse così bella. Hanno eseguito la parte centrale ed è stato come essere trascinati in un vortice senza fine. Mi tremavano le gambe.


La mai gioia è triplicata poi, nel sentire anche Way out of here. Che pezzo, ragazzi. Mescola tristezza e rabbia in una maniera così naturale che se non sei preparato ti sconvolge, roba da restarci secchi. Ma Wilson ci sa fare, quando si tratta di mischiare i sentimenti e le emozioni, anche se antitetiche fra loro. Come la dolcezza strumentale di Remember me lover che si incolla alla perfezione a un testo così

cattivo e vendicativo. Non credevo che avrebbero fatto anche quella, e invece...


Un altro pezzo che mi ha entusiasmato è stato Buying new soul. Rotolante, sinuoso, ipnotico, le voci morbide di Wilson e Weasley ad accarezzare le nostre orecchie affamate.


Dulcis in fundo, The Sound of Muzak e, ovviamente, Trains. E proprio su Trains mi sono scoperta a piangere in silenzio, quasi involontariamente, lacrime bollenti come le mie mani che battevano a tempo con la chitarra di Steven.


Harrison superlativo, Edwin sempre con la sua espressione sorniona e soddisfatta che accompagnava i suoi movimenti, Barbieri concentratissimo, un Weasley come non me lo aspettavo (precisissimo con la voce, si è fatto pure un paio di ritornelli da solo), mentre Wilson... beh, sono di parte, lo so, ma è stato incredibile.


Che poi a un certo punto gli è preso il matto, roba da chiodi. Wilson che cantava

Trains, tranquillo, e gli altri che si tiravano addosso quelli che credo fossero cubetti di ghiaccio o roba simile. :)


Insomma... rissumento le mie impressioni, (che non sono state molto tecniche, come avrete capito.. )non so se sia stato meglio di come me lo aspettassi, so solo che il sogno di un concerto perfetto sarebbe stato così.



giovedì 24 settembre 2009

fine prima parte

Ieri si è concluso il mio primo anno di specialistica. E pure brillantemente, con un 30 a Inglese e un 30 e lode a Spagnolo. Dopo i due mesi iniziali trascorsi a studiare per passare il test di spagnolo (avevo passato solo quello di Inglese, e con il massimo dei voti, perché appena tornata dall'Inghilterra), avevo paura di non riuscire a dare tutti gli esami del primo anno entro settembre, e invece... Eccomi qua a scrivere che il primo anno si è concluso, e che me ne resta solo uno per arrivare alla laurea magistrale. Domani partirò con la mia dolce metà per l'Oktoberfest, nonostante sappia che, per motivi di salute che chi mi conosce sa quali sono, non potrò fare molto più che assaggiarla, la birra tedesca. Le lezioni riprenderanno il 28... solo 5 giorni di pausa mi sono concessi.. Vabbè, meglio che niente. Che poi inizio pure il tirocinio, ad ottobre.. Altra mazzata. Non so in che stato arriverò a preparare gli esami di gennaio-febbraio. Ma non pensiamoci và, che è meglio.

martedì 22 settembre 2009

...ovviamente NO

In risposta al post precedente, se non si fosse inteso. Spero vivamente che abbiano avuto ottime ragioni per non averci ancora consegnato i risultati dell'esame, dato che l'orale è domani... E spero inoltre che non ci siano stati bocciati, o la cosa si farebbe decisamente più grave...
Intanto oggi ho dato Diritto delle Organizzazioni Internazionali (correzione di una tesina e di un commento a una sentenza consegnate tempo fa) ed ho preso 26. Quindi è andata MOOOOOLTO meglio di come mi aspettassi. Media stabile sul 28,4, almeno per ora.
Domani mattina alle 9 orale di Inglese (senza sapere quanto ho preso allo scritto, come avrete capito) e alle 14 orale di Spagnolo con la parte sulla storia contemporanea dell'Argentina. Da spararsi, vero?
Ma almeno, se entrambi vanno bene, finisco il primo anno. E il 28 si ricomincia.
Anzi, ricominciaNO, perché io starò tornando da Monaco - Oktoberfest!!! - e quindi inizierò il giorno dopo. Chissene.

mercoledì 16 settembre 2009

riusciranno i nostri eroi??

Scrivo su questo blog dopo un mese perché mi devo sfogare per quello che ci tocca subire. A noi studenti, intendo. Il 3 settembre scorso ho fatto un esame di Inglese, uno scritto a cui saremmo state si e no 15 persone.. Le prof ci dissero che tempo una settimana i risultati sarebbero comparsi sul sito, ma... ancora niente, Ed è il 16 settembre. Dico io, ma chi non sa se è passato o no e deve preparare l'orale, come fa? Cioè, io penso, magari se sapesse che non è passato per tempo, potrebbe preparare un altro esame, no?? Fortunatamente non è il mio caso, o almeno credo che non lo sia perché non penso di aver fatto un esame orribile. Ma una domanda mi sorge: che ca**o fanno i professori universitari tutto il giorno per non essere capaci di correggere 15 compiti in due settimane??? Non credo che il problema riguardi una delle due prof, che sarebbe tra l'altro la mia relatrice, perché lo scritto era a scelta fra il suo e quello dell'altra e abbiamo fatto tutte l'altro. Mah, staremo a vedere.

Ora una cosa che non c'entra niente: chiunque stia leggendo questo blog, o lo leggesse per la prima volta adesso, mi scuso per non aver più postato niente sul mio viaggio a Istanbul ma la connessione con la pennetta della Tim non è abbastanza veloce da permettermi di caricare immagini. E un resoconto di un viaggio senza immagini è come una torta della nonna senza la crema. Spero di poter sopperire a questa mancanza una volta tornata a casa, dove ho l'ADSL.

venerdì 14 agosto 2009

the traveller's diary: Istanbul -day one



8 Agosto 2009. Ore 3:45 del mattino. Io e la mia dolce metà ci svegliamo dopo appena tre/quattro ore di sonno, ci vestiamo e saltiamo in macchina, diretti a Fiumicino con suo padre per autista (che bello, così posso sonnecchiare un po'). Era tanto che non volavo da quest'aeroporto, che mi sembra troppo grande.
Check in con mezz'ora di ritardo, controllo di routine e imbarco. Il volo parte un'ora dopo l'orario previsto e arriviamo così alle quattro del pomeriggio ora turca. All'uscita dell'aereoporto di Istanbul ci dirigiamo verso un tassista dall'aria simpatica, con cui riusciamo a comunicare a gesti e per scritto perché non sapeva l'Inglese. Solo giorni dopo scopriamo che la metro porta fino all'aereoporto, seppur con un cambio all'ultima stazione del centro, altrimenti mai avrei preso un taxi. Se vi capita di andare a Istanbul, NON PRENDETE MAI UN TAXI. E ora vi spiego perché. I tassisti turchi sono indemoniati: viaggiano alla velocità della luce, inchiodano quando meno te l'aspetti, sfiorano omicidi continuamente mettendo a repentaglio la vita dei passanti che, ignari, si avvicinano alle strisce. Il tutto condito da musica tradizionale turca sparata a palla dallo stereo. Arriviamo indenni all'albergo, nonostante le follie del nostro tassista e di quelli per strada. Royal Hotel, a tre fermate di metro da Sultanahmet, il centro storico della città. L'hotel è davvero bello, ma appena arrivati in camera ci accorgiamo che il letto è a una piazza e mezzo, che l'armadio è per una persona sola e che la moquette ha visto tempi migliori. Ma ce l'aspettavamo, l'avevamo
messo in conto. Ci laviamo e ci cambiamo in fretta, poi fuori. Passeggiata fino a Sultanahmet, dove iniziamo a scattare un po' di foto alla Moschea blu e all'Aya Sofya, due giganti di bellezza luccicante e maestosa.


Dopo aver assaggiato il misir (pannocchia di mais) cotto a
lla brace - anche se io l'avevo già gustato in Grecia - ci facciamo "accalappiare" da un cameriere del Gazel, ristorantino nel quartiere dei bazar dove abbiamo mangiato piuttosto bene (le patate arrosto erano ottime) e bevuto ottima birra locale (la Efes pilsner). Mi hanno addirittura costretta a farmi una foto con una specie di copricapo da donna turco, perché R. aveva preso il piatto del sultano. Che vergogna..

domenica 26 luglio 2009

spostamenti

Eccomi di nuovo qua a scrivere su questa finta pagina di diario, o perlomeno pagina virtuale non cartacea, in un'altra giornata di spostamenti... Oggi vado a Modena perché domani ho l'ultimo esame della sessione estiva. Spero che stavolta non ci siano problemi, dato che il 17 (era pure venerdì) non potei sostenere l'esame di Diritto perché la prof non aveva ricevuto né tesina né commento alla sentenza. Tornata da Modena martedì, ripartirò mercoledì mattina per il mare, dove mi aspetta la mia famiglia. In tutto questo riuscirò a vedere Lui solo per un breve saluto, e se non potrà venirmi a trovare il fine settimana non lo vedrò fino al 6. Il 7 festeggeremo un anno insieme (ho già pronto il regalo) e l'8 partiremo per Istanbul.



Non vedo l'ora. Dopodiché in teoria dovrei tornare al mare dal 18 al 31, ma siccome il 3 settembre ho lo scritto di Inglese e il 23 la seconda parte dell'esame di Spagnolo di domani, non credo che riuscirò a stare in spiaggia e studiare tutta questa roba, quindi... Credo che ci andrò giusto qualche giorno, magari infra settimana quando Lui lavora.
Siamo già a più di mezza estate, tra poco più di un mese avrò 24 anni e sarà passato quasi un anno dal mio ritorno in Italia dall'Inghilterra. Sono un po' una pallina da ping-pong ultimamente, ma che ci vogliamo fare, vuol dire che almeno ho una vita dinamica. Però gli spostamenti, uniti allo studio spprattutto, stancano, e poi sono arrivata proprio alla frutta, nel senso che il mio fisico non ne può proprio più (per non parlare della mente). Ho bisogno di mare, di sole, di viaggi, di riposo mentale.

martedì 14 luglio 2009

interpretando



Bel guaio... Domani devo fare da interprete (consecutiva eh, non simultanea, non ci allarghiamo) su gentile richiesta del capo del mio fiancée.. I fornitori sono spagnoli e, giustamente, quando si parla di soldi è bene capirsi al 100%. Solo che il mio è uno Spagnolo di quattro anni di studio, mica come l'inglese che lo studio da una vita e sono stata pure in inghilterra cinque mesi!
AAAAARRRGHHH!!!!!!!!!
Ok ok ok, don't panic.
Intanto mi sono cercata le (troppe) parole che potrebbero farmi comodo in una conversazione tra cliente e fornitore e che non sapevo.. Poi vedrò di imparlarle a memoria in giornata e poi... che Dio me la mandi buona.
E poi mi devo pure vestire decentemente, e co sto caldo l'unica è un vestitino...
Ma questo è l'ultimo dei miei problemi. Insomma... come al solito di fronte a situazioni che non avevo mai affrontato prima mi sento un po' un'incapace e ho sempre paura di non essere all'altezza del compito che mi viene richiesto di svolgere. Magari però intanto se riuscissi a calmarmi sarebbe già una buona cosa. Adesso vado a studiare Diritto e, per l'appunto, Spagnolo, per gli esami del 17 e del 27 luglio. Così magari mi distraggo. Spero.


sabato 11 luglio 2009

quote of the day

"Faithless is he that says farewell when the road darkens"
J.R.R.TOLKIEN


Per la serie "abbi fede"... Non so in chi o cosa, ma ci sto provando. Ha ragione il vecchio Tolkien, non si deve abbandonare il cammino quando la strada si fa scura, altrimenti siamo uomini e donne di poca fede. Io non so in cosa avere fede, ma so che lui ha ragione. Sto stringendo i denti come posso, sto veramente facendo del mio meglio per non farmi saltare i nervi (ed è una bella impresa). Anni fa sarei già esplosa da tempo. Davvero. Non avrei retto il colpo. Insomma.... Diciamo che la mia salute potrebbe essere migliore, che non ho più la forza di studiare, che mi sto lasciando alle spalle tante persone che vorrei invece tenermi care, che non ho neanche una certezza se non la mia famiglia. Che non è poco, comunque, se penso che molte persone la famiglia non ce l'hanno. Sì, ok, è una famiglia divisa, ma almeno c'è.
Ma sono stata peggio, non mi voglio perdere d'animo, Oh sì, sono stata mooooolto peggio di così. In un modo che rende difficile anche paragonare questa situazione con quelle che ho passato. così, ho deciso, non sarò faithless ma faithful, anche se non so in cosa... ma credo che il buon vecchio Tolkien intendesse in se stessi. Bisogna avere fiducia nelle nostre possibilità, che sono sempre più di quelle che crediamo.

All you need is love




Sono una donna, e come tale ho bisogno ogni tanto di sentirmi amata, coccolata, rispettata, importante. Che poi, ragionando a mente fredda, mi dico: "ma che hai da lamentarti se non ti manca niente..." No, infatti, non mi manca niente. Di materiale, almeno. Il fatto è che gli uomini pensano che siamo (noi donne, ovviamente) esseri complicati e incontentabili, sempre alla ricerca di un qualcosa che non c'è.
In realtà, cari miei, non siamo niente di tutto questo. Noi donne, a meno che una non cerchi per forza un miliardario per diventare nullafacente a vita, vogliamo sempre le stesse cose. E se siete così convinti che non riuscirete mai a capire cos'è che vogliamo, è semplicemente perché non avete voglia di scoprirlo. Non ve ne frega proprio niente. Ed è squallido pensare a quante donne aprono le gambe per uomini che non le amano o non le comprendono. Non è il mio caso, fortunatamente, però dopo un po' mi sono accorta che c'è qualcosa da rivedere, che le cose non sono mai perfette come sembrano. E che è bene risolverle subito, prima che sia troppo tardi (e ci sto provando). A volte è semplicemente un modo diverso di dimostare l'affetto o l'amore, a volte invece è proprio un'incomprensione di fondo, sia essa una mancanza da parte di lui o di lei, non importa. La comunicazione è fondamentale, non solo a parole. E' una delle cose che rovina una coppia, la mancanza di dialogo. Ne conosco tante di storie finite così.
Alcune erano mie.
Tante se ne sono rotte di coppie quest'anno, tra i miei amici, davvero tante. O sono entrate in crisi coppie stabili da anni. Alla fine io cosa pretendo, da una storia appena nata (tra poco è un anno, ma insomma ancora è poco)... Niente. va benissimo così. Per gli standard a cui ero abituata, almeno.
Però, cari uomini, dovete ricordarvi (e dico dovete, non dovreste) che basta poco. Davvero poco. Basta poco sia per accontentarci, sia perché ci stufiamo e ce ne andiamo via.
Il mio messaggio di oggi per voi è: non dateci mai per scontate...

giovedì 2 luglio 2009

paliando


Oggi, 2 Luglio, è il giorno del Palio della Madonna di Provenzano, ovviamente a Siena.
Io sono tappata in casa causa influenza con bronchite, per cui devo far aereosol e antibiotici per diversi giorni, ed è un caldo allucinante. Le previsioni promettono male, dato che tutti i giorni verso le 5 viene il diluvio e la corsa c'è intorno alle sette-sette e mezza. Insomma, se piove due ore prima c'è da sperare che il tufo si asciughi, sennò si va a domani.
Intanto io studio Diritto e Spagnolo per i prossimi esami, cercando di non pensare alla paura che ho che stasera vinca la Lupaccia... E soprattutto cercando di non inca**armi troppo date le mie condizioni..
A tutto questo si somma che non vedo Lui da domenica, a parte dieci minuti di sfuggita ieri sera, e non credo che la situazione andrà a migliorare nei prossimi giorni dato che è pieno di cene di lavoro. Ottimo. Ma pensiamo positivo và, che è meglio.

domenica 21 giugno 2009

matrimoni













Non credo che il mio fegato riuscirà ad arrivare intatto alla fine di giugno. Ma vi dovete per forza sposare tutti adesso???? Passi il matrimonio del cugino di babbo che ho il 27, ma pure altri due no eh..
Insomma, ultimamente il fine settimana è dura per lo stomaco e tutti i suoi coinquilini. Ma se non altro ho avuto una scusa per andare a fare un po' di shopping e comprarmi vestitini, scarpe e borse. Cosa che ovviamente non fa mai scomodo, soprattutto per le scarpe - di cui sono una maniaca.
Ieri sera matrimonio di Ale&Vale, e io e Rob eravamo solo una delle tante coppiette presenti. Però, fatto sta, ben cinque persone ci hanno chiesto (e a quanto ne so solo a noi): "e voi, a quando?".
Ué!!! Ragassuoli!! Non è neanche un anno che stiamo insieme!! Sarà il caso di non correre no?? Mah, si vede che agli occhi degli altri sembriamo una coppia che ha ormai completato la fase di rodaggio.
Che poi quando sei lì che assisti allo scambio delle fedi ti viene comunque da pensarci a come sarebbe il tuo, di matrimoni. E ti sorprendi quando non sei tu ma è proprio lui il primo a parlarne e a immaginarsi come sarà. Dato che non siamo molto religiosi (direi per niente) il nostro sarà un matrimonio civile: e cosa c'è di meglio del comune di Siena, dico io, dato che appena esci hai davanti agli occhi la piazza più bella del mondo??

sabato 13 giugno 2009

santa caffeina


Dio del caffé, aiutami te.
Mi sono ridotta a bere pure una tazza di quello solubile perché non volevo ingerire quantità industriali di quello in cialdine. Ho un sonno micidiale (avrò dormito si e no 4 ore) e devo studiare per l'esame di martedì. Di andare a dormire non se ne parla, non ho tempo dato che stasera ho il rinfresco di un matrimonio e domani un altro matrimonio + rinfresco. E non è finita qui la trafila della gente che si sposa (ma tutti a giugno????), ne ho un altro sabato 20 e un altro ancora il 27... E io li odio i matrimoni. O meglio, odio dover stare seduta a tavola per mezza giornata, specie se in mezzo a persone che non conosco. Spero siano a buffet perché sennò mi scavo una buca e mi ci ficco dentro.
Ma torniamo al mio bisogno di caffeina... Il mio sonno è ulteriormente aggravato dal rincoglionimento causa cortisone, che ho dovuto prendere per riuscire a farmi passare un maledettissimo attacco allergico in corso da tre giorni. Insomma, sono proprio un catorcio di donna.
Sono così presa dallo studio che devo ancora pensare a cosa mettermi stasera e domani... o_O
Credo che per stasera opterò per un vestitino marrone, sandali marroni e golfino di cotone marrone. Insomma color caffè, tanto per non uscire dall'argomento. E speriamo di non addormentarmi al tavolo.

martedì 9 giugno 2009

maledetti prof universitari



Oggi esame di Comunicazione Web. Sarebbe dovuto iniziare alle 9, ma il prof ha avuto l'idea di presentarsi alle 9:40. E in più, dato che era composto da due moduli, ha pure detto che si sarebbe allontanato per una mezzoretta per fare non si sa cosa e darci un po' di respiro tra le due parti dell'esame.
Il problema è stato che è tornato dopo due ore. Tanto a me il tempo me lo regalano.
L'esame era un test da fare connessi a internet, e ovviamente il server ha visto bene di impallarsi proprio mentre stavo per inviare il mio esame concluso. E perdi un altra ora perché dovevano rimetterlo a posto... però almeno hanno recuperato i dati, così non abbiamo dovuto rifare tutto daccapo (sarebbe stato il colmo).
Ora, dico io, spendo un visibilio di tasse universitarie all'anno, roba da pazzi, e per un esame scritto di un'ora e mezza devo perdere tutta una giornata??? E per cosa poi... Per un prof che si fa i cazzi suoi e per un server che non vuole funzionare. Cosa che, nel caso del server, può anche capitare, ma se si somma al fatto che stavo là da più di cinque ore...
A parte tutto sto macello l'esame è andato bene. Ora avanti il prossimo, martedì 16.

lunedì 8 giugno 2009

crisi di nervi









Ed eccomi di nuovo a Modena, la città in cui si trova la mia università. Domani ritenterò un esame il cui voto non mi era andato giù (un 23), ma che d'altra parte non poteva essere alto dato che era un preappello e avevo studiato praticamente solo di notte. Riusciranno i nostri eroi a prendere un 25? (Mi basta, la media non scenderebbe sotto il 28) E soprattutto, riusciranno i nostri eroi ad uscire da questo quasi esaurimento nervoso? (dico quasi perché ne ho avuti di peggiori)
Chi lo sa...
Intanto ho abbandonato -rimandato di qualche giorno - la tesina di diritto in gestazione perché non sono riuscita a preparare tre esami insieme (ne ho un altro la settimana prossima).
Però almeno, pur in modalità pallina da ping-pong sempre a giro per l'Italia, ce l'ho fatta a stare un po' di più con le persone che amo. E non è poco. Se non altro attenua l'esaurimento.
Nel frattempo non so come ma trovo anche la forza di proseguire con la scrittura di una specie di libro che iniziai a fine aprile. Mi aiuta a sfogarmi e a scaricare un po di energia negativa facendo qualcosa di (spero) bello.
Qua a Modena starò solo fino a mercoledì, toccata e fuga, poi tornerò alla mia amata Siena. Niente che non vada in questa città, ci mancherebbe, ma studiare in un posto, lontano o meno, che non è casa propria è sempre un sacrificio, soprattutto perché manca il tempo. Di bello c'è che ho conosciuto un sacco di nuova gente, sebbene, come accade sempre e come in fondo deve essere, di buoni ce ne siano pochi. Tra quei pochi c'è Serena, donna veramente in gamba alla quale devo il fatto che mi sia rimasta un po' di salute mentale.
Domani a quest'ora mi sarò tolta un altro peso. Spero solo che il prof faccia il bravo e corregga le nostre prove in fretta.

giovedì 4 giugno 2009

quote of the day


"E quindi uscimmo a riveder le stelle"
[Dante Alighieri, Inferno XXXIV, v. 139]

E' una delle frasi che hanno fatto da sfondo alla mia vita, in molte occasioni. Ci tengo a tal punto che questa è diventata uno dei miei tatuaggi. Quando mi sento da schifo, quando mi sembra che tutto mi remi contro, penso a Dante e alla sua uscita dall'inferno. Se ce l'ha fatta ad uscire dal posto più brutto del mondo, allora a me non ci vorrà che uno sforzo minimo a superare le mie difficoltà. So che sembra stupido fare il paragone con un'opera letteraria, ma sono un po' come Benigni: che Dante quel viaggio l'abbia fatto io ci credo. E mi sembra uno sgarbo non prenderne insegnamento.
Dante è stato il protagonista della mia tesi della triennale, anche se ho fatto una cosa del tutto estranea al contenuto della commedia perché mi sono concentrata sulla lingua del Poeta, in particolare sulla traduzione in inglese e in spagnolo delle sue innovazioni linguistiche nella Commedia. Insomma, per molte persone un argomento di testi da spararsi. E ne ho avute di grane per portare tutto in fondo. Non era neppure un bel periodo a livello personale, tra l'altro.
Ma io continuavo a ripetermi la frase di Dante e, credendoci fermamente, ce l'ho fatta.
Si può riuscire a fare di tutto, se lo vogliamo davvero. Si può uscire da una situazione che ci sembra senza via di fuga e tornare a rivedere le stelle.

sabato 30 maggio 2009

Deliri universitari

















Sono in preda a un blocco allucinante. Ho quattro esami da preparare in contemporanea e non riesco a studiare, nonostante passi molto tempo sui libri. Insomma, in pratica studio ma in testa non rimane niente. Magari è una mia impressione, magari mi sembra di non sapere niente e in realtà invece so quello che serve. Mah...
Quest'anno è dura, non solo perché faccio una specialistica tosta, ma pure perché non sono a casa. Che per alcuni versi è pure meglio, per me che amo l'indipendenza. Solo che non amo la solitudine, che invece mi colpisce spesso nel periodo delle lezioni. E poi cavolo, ci sono troppe lezioni. Senza pensare al fatto che, in quanto laurea magistrale in lingue straniere, ci sono pure i lettorati da seguire. E due certificazioni obbligatorie da conseguire, di sbarramento alla laurea.
Ma non ci pensiamo, che sennò mi deprimo.
Pensiamo invece che quello che studio mi piace, al di là di esami come Economia e Diritto, che potrebbero stare dove sono...
Pensiamo che tra poco più di un anno sarà finita, dato che sono già stata a parlare con la prof di Inglese per la tesi e mi ha dato il via libera. Sì, lo so, ci ho pensato prestissimo (dopo solo due esami), ma so quanto mi ci vorrà a reperire corpus e testi (tanto), quindi...
Intanto sogno un lavoro che mi piaccia, ma so già che è già una fortuna trovarne uno, per cui il fatto che mi piaccia credo che slitterà in secondo piano. Vedremo. Magari riuscirò a conciliare il tutto. Che poi è presto per pensarci, ma mica tanto in fondo. Il tempo vola.

giovedì 28 maggio 2009

Music.music.music.


"Stare con un musicista è come avere una relazione con uno che ha l'amante"
(Mauro Pagani)



Come dargli torto? Il grande Mauro Pagani, con cui ho avuto il piacere di condividere un palco,
con due righe ha espresso quello che succede a una coppia quando uno dei due è musicista e l'altro no. E per musicista intendo uno che quando suona o canta lo fa con anima e corpo, non tanto per fare, e non importa se ha fatto della Musica un lavoro o dedica a Lei solo il tempo libero. Il muscista è quello che è consapevole del fatto che la Musica è il suo unico mezzo per comunicare al meglio col mondo e fa di questo un'arte.
La Musica è la più nobile delle arti, la più bella e pura, come diceva Wilde. E anche la più completa, aggiungerei, forse perché è anche una lingua e quindi con essa riusciamo, se così si può dire, a parlare. A raccontarci.
Noi musicisti siamo un po' mosche bianche, ci capiamo bene solo tra di noi. E forse è per questo che da un po' di anni a questa parte ho girato solo con musicisti, o quasi. Anche all'interno di una coppia è un problema, se l'altra persona non comprende a fondo cosa significa amare la Musica. Non si tratta di dover dividere il cuore a metà: sono due piani diversi, due cose diverse. Come se la Musica fosse, che so, la madre o la sorella (o il padre o il fratello, per farla alla pari).
Per quanto mi riguarda ho rinunciato a far capire agli altri cosa mi succede quando suono e canto. Se non riescono a capirlo al momento in cui mi sentono esprimermi attraverso di Lei, allora significa che non sono abbastanza sensibili o che non gli importa abbastanza di quello a cui stanno assistendo. Che si fottano, insomma.
E' per questo che giornate come quella di sabato, in cui mi sono ritrovata con i ragazzi del pinkfloydsound forum (che vi invito a visitare al sito www.pinkfloydsound.it) sono una ventata di freschezza. Non solo per il fatto che ho rivisto persone che non vedevo da due anni, ma perché tutte quelle persone, me compresa, erano là per uno scopo ben preciso: godere insieme della musica. Di quella dei Floyd, nello specifico, ma anche della Dea Musica in generale, quella che unisce popoli, guarisce gli animi, rende possibile l'impossibile.

First post of the year

Eccomi qua... Questo è il mio angolo oscuro, come avrete capito..
Oscuro non significa "cattivo", non necessariamente deve essere la parte malvagia di una persona.
Per me l'oscurita e il nero sono doni divini quanto la luce e il sole, da amare allo stesso modo. Sono, tra l'altro, luce e oscurità, esattamente la stessa cosa.
Questo primo post è solo un intro a quello che sarà, appunto, lo svilupparsi del lato oscuro di Ilamoon.
Ilamoon... perché ilamoon?? Perché moon è il mio nick in un forum splendido fatto di persone splendide, che unito al mio nome fa ilamoon, e perché sono lunatica... :)

Luna: se nera è Lilith, prima donna a ribellarsi a un uomo (Adamo), se piena è presagio di chissà quali accadimenti nefasti...
Eppure è così bella...
Che poi queste sulla luce e l'ombra, sul chiaro e lo scuro della luna, in realtà sono tute congetture senza senso perché... "there is no dark side of the moon, really. As a matter of fact it's all dark" [the dark side of the moon - Pink Floyd ]