domenica 31 gennaio 2016

Alice nel Paese dei Quanti - my review

Non ho finito di leggere questo libro adesso, ma molto tempo fa, e non l'ho letto una volta sola.
Mi fu regalato per Natale da una carissima persona, e lo consiglio a chiunque voglia adentrarsi nel mondo della Fisica quantistica in maniera "soft", diciamo.
Alice si annoia ed è in casa, e a un tratto mentre guarda la televisione si trova a desiderare di diventare piccina piccina ed entrare a farne parte. Il pensiero, si sa, è potente, e così le succede qualcosa di strano... Si ritrova tutto d'un tratto dentro lo schermo, dove farà conoscenza con il mondo delle particelle subatomiche e imparerà le leggi che governano questa parte del nostro universo, che in realtà non si può chiamare "parte" perché sottende a tutto e sta alla base di ogni cosa.



La cosa interessante è che Alice nel Paese dei Quanti (titolo originale: Alice in Quantumland - an allegory of quantum Physics, scritto nel 1995 da Robert Gilmore, prima edizione italiana del 1996 di Raffaello Cortina Editore, tradotta da Pier Daniele Napolitani) è strutturato su più livelli, come viene suggerito dalla prefazione, preziosa, di Maria Luisa Dalla Chiara, ma anche dallo stesso autore nella prefazione al testo originale - che troviamo, tradotta, anche in quello italiano.
Ma in che senso su più livelli?

Date un'occhiata a questa pagina:


Come si vede, in alto c'è uno specchietto che approfondisce un aspetto incontrato durante la narrazione, ed ha carattere puramente divulgativo-informativo, non narrativo, quindi se si vuole si può continuare a leggere, ignorandolo, per non essere disturbati nel flusso di lettura della storia, oppure si può integrare la nostra lettura con queste utilissime informazioni che l'autore, dottore in Fisica, disperde qua e là tra le vicende di Alice per farci imparare qualcosa in più. E infatti vi è un altro livello di lettura, che è quello che utilizzo più spesso perché mi serve da ripasso, visto che ormai la storia di Alice nel Paese dei Quanti la conosco, ed è quello di prendere in considerazione soltanto gli specchietti informativi, che partono da approfondimenti basilari come la rotazione degli elettroni o il Principio di Indeterminazione di Heisenberg, arrivando fino agli acceleratori di particelle e passando per i fotoni, i quark, il dualismo onda-particella eccetera.

La storia è davvero ben sviluppata e l'autore è riuscito, a mio avviso, in maniera brillante nel difficile scopo di divulgare concetti così complessi attraverso immagini, piccole storie intrecciate e situazioni. Nel libro sono inoltre presenti anche delle illustrazioni in bianco e nero davvero ben realizzate.

Alice nel Paese dei Quanti è sempre stato uno dei miei libri preferiti da quando ho avuto il piacere di leggerlo, e lo porto sempre con me ad ogni trasloco che faccio. Mi è tornato in mente proprio perché volevo controllare una cosa e l'ho ripreso a leggere, prendendo in considerazione non solo gli specchietti stavolta ma anche qualche capitolo che so che mi piace molto - tra cui il quarto, "La Scuola di Copenaghen", in cui una serie di strani personaggi (tra cui un imperatore e una sirena) enuncia agli altri, a turno, teorie per cercare di spiegare il problema della misurazione in Fisica quantistica.

E' davvero un viaggio emozionante e interessante, che consiglio a chiunque voglia cercare di capire un po' di più su questa materia straordinaria che è la Fisica quantistica, che governa il mondo dell'infinitesimale ma, che gli amanti della Fisica classica lo vogliano o no, ha effetti anche sul mondo che vediamo ad occhio nudo. Quale sia il confine tra questi due mondi e come sia possibile che le leggi che valgono in uno non valgano nell'altro o valgano solo in parte, è ancora da scoprire ed è tutta un'altra storia!

Thanks for reading 

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