giovedì 12 agosto 2010

Tesizzando

E siamo arrivati alla tesi...
Dopo l'ultimo esame non proprio brillante, ma che per come è andato in generale è stato soddisfacente, ho iniziato a scrivere la mia tesi, più o meno verso fine luglio. Sono al terzo capitolo ora (esclusa l'introduzione) e sto iniziando a nutrire seri dubbi riguardo al laurearmi a novembre. So che non c'è fretta, che l'importante è non andare oltre aprile per non dover ripagare le tasse per intero, ma io non ce la faccio più, sinceramente. Dopo cinque anni (intervallati da cinque mesi di lavoro a Cambridge, UK) di duro studio sinceramente avrei voglia di iniziare a guadagnare qualche soldo. Anche perché ultimamente, tra concerti e spostamenti, ne ho spesi parecchi. Non so di preciso cosa ho intenzione di fare, anche perché non essendo mai entrata nel mercato del lavoro italiano non so di preciso cosa aspettarmi. So però con certezza che voglio cercare un lavoro in linea con i miei studi, quindi con il quale io possa utilizzare le lingue da me studiate (inglese e spagnolo soprattutto). Non amo fare l'interprete e ancor meno la traduttrice (troppo alienante), ma se ci fosse da farlo per sopravvivere, perché no? Poi avrò il tempo di cercare qualcos'altro. Solo che, non facciamoci illusioni, non si inizia con questi lavori, perché per guadagnare qualcosa facendo l'interprete o la traduttrice si deve aver collezionato un bel po' d'esperienza, sennò non ci campi mica. Lui intanto sta lavorando a Brescia (anche se ora è in ferie fino al 22), in via temporanea ma neanche tanto, nel senso che potrebbe anche diventare una sistemazione definitiva nel caso in cui il boss decidesse che è meglio che ci resti. Questo significherà che dovrò cercare lavoro da quelle parti, se voglio vivere con lui. E dato che la casa sarebbe a spese dell'azienda, non sarebbe un'opzione da scartare. Ne ho tante di preoccupazioni per la testa (come al solito), ma sinceramente non mi voglio angosciare troppo. Fasciarsi la testa prima di rompersela non va mai bene, non è un modo per non restare delusi ma semplicemente un atteggiamento sbagliato, controproducente. Sì, perché ci impedisce di vedere il positivo in quello che stiamo facendo, di scorgere un sentiero meno pericoloso che non avevamo visto prima. Quindi, per il momento, continuo a scrivere la mia tesi (in Inglese!) e aspetto che la mia relatrice rientri dalle ferie (il 30 Agosto... :/) per preoccuparmi sul quando effettivamente potrò laurearmi. E poi voglio godermi il tempo da universitaria che mi resta, sempre ovviamente facendo il mio dovere, come di consueto, perché volenti o nolenti è il periodo migliore, anche se quello con meno soldi in entrata!

Nessun commento:

Posta un commento