giovedì 28 luglio 2016

La canzone che mi frulla in testa # 11

Questo è stato uno dei miei periodi Radiohead. Un po' perché di recente è uscito il loro nuovo album (straordinario come al solito) un po' perché ancora prima di ascoltarlo m'era tornata la fissa, eccomi qua a parlare proprio di loro.
La mia storia con i Radiohead è iniziata quando avevo 15 anni grazie a un compagno di classe che me li fece ascoltare (e che mi procurò anche diversi spartiti per pianoforte, tra cui Sail To The Moon e Karma Police), e ricordo che negli anni immediatamente successivi consumai tutti gli album che avevano prodotto fino a quel momento, con una fissa particolare per Ok Computer e Kid A (uscito proprio in quel momento e con cui ho una fissa pesante tutt'ora!). Se non li conoscete, beh... Non sapete cosa vi siete persi finora! Andateli subito ad ascoltare! XD
Ammetto che non sono un gruppo per tutti, non perché ci voglia un'intelligenza superiore o una sensibilità spiccata, non è questo che voglio dire e lungi da me dire che sono superiore a qualcuno, con questo intendo che secondo me con loro o bene bene o male male, non ci sono vie di mezzo. La loro musica è intrisa di tutta la sofferenza che un insieme di note può contenere e a volte sembra davvero troppa, la voce di Thom sembra venire da un posto che non è la terra e non si sa bene da dove, la struttura dei loro brani è estremamente semplice ma allo stesso tempo contorta, in maniera superba e geniale.
Ma è stato scritto tanto di questo gruppo che non pretendo certo di racchiudere la loro essenza in tre righe di post, perciò ripeto, se non li conoscete - sono strafamosi ma non si sa mai! -  è il momento buono per provare.

L'ultimo lavoro s'intitola A Moon Shaped Pool, uscito a maggio di quest'anno, di cui amo in particolare Daydreaming, pezzo che mi ha subito colpita per l'atmosfera onirica e un po' surreale che crea, tipica dei Radiohead soprattutto di Amnesiac ma non solo, di tutti gli album un po' più sperimentali e meno rockettari (con rockettari per loro intendo tipo Pablo Honey e The Bends, seppur anni luce avanti rispetto ad album sul genere di altri gruppi). Daydreaming sarà che ha questo pianoforte timido timido che accompagna senza troppe note tutto il brano, ondeggiando e rotolando, sarà che quando Thom canta "dreamers.. they never learn..." mi ci rivedo tanto e la sua voce al solito mi entra fino alle ossa.. Non so perché ma del nuovo lavoro questo brano in particolare mi ha davvero scossa.

Per quanto riguarda i vecchi Radiohead ne potrei citare mille... Codex, Idiotèque, Paranoid Android, Karma Police, Pyramid Song, No Surprises, Fake Plastic Trees, Street Spirit, How to Disappear Completely, Creep per citarne solo alcune tra le mie preferite.

A parte i Pink Floyd, tra gli autori contemporanei sono soltanto loro e Steven Wilson che sono riusciti a suscitare in me lo stesso moto d'emozioni e di pianti, brividi e gioia e angoscia e senso di smarrimento ma uno smarrimento piacevole, di quelli che ti perdi e vorresti non ritrovarti più.


Per stavolta non aggiungo altro, un po' perché Daydreaming è ancora in sottofondo mentre scrivo e non voglio disturbarla, un po' perché davvero in questo periodo a parte la radio non sto ascoltando altro!


Thanks for reading

x x

Nessun commento:

Posta un commento