martedì 20 dicembre 2011

Lavoro e Musica ♪ ♫

Voi riuscite a lavorare con la musica accesa? Io sì. Ma una mia collega no, quindi oggi, nonostante il volume fosse molto basso e la musica in questione fosse Una Mattina, l'album del pianista Ludovico Einaudi, quindi roba tranquilla, mi è stato chiesto di spegnerla. Quando tornerà il mio responsabile sarà dura, lui è come me, con la musica lavora meglio. La mia collega è stata appena trasferita in ufficio quassù da noi al piano di sopra, e tra che è nervosa, tra che deve ancora abituarsi al via vai di questo piano (di sotto era tutto molto più silenzioso e tranquillo), non tollera certe cose. Ovviamente non ho niente da obiettare, è questione di abitudine. C'è persino chi riesce a studiare, con la musica accesa. Io personalmente no. Non riesco neanche a leggere un libro, ascoltando la musica, se è per questo. Ma la mia non è una questione di "disturbo" come per lei. Io sono una musicista e una cantante, la musica è parte integrante della mia vita, il mio cervello fa fatica a concentrarsi sulla lettura di un libro per studio o svago e sulla musica contemporaneamente. Se devo scegliere, quindi, dò attenzione alla musica. Ma a lavoro la metto per non essere inghiottita dal silenzio, rotto eventualmente soltanto dallo squillo del telefono della reception che mi è stata affidata come ufficio. Per la mia collega, che non ascolta MAI e dico MAI la musica (come si possa non lo so, ma anche questa è una questione di punti di vista), proprio non la tollera. Per lei è rumore. Esattamente come il rumore di persone che parlano, di una ruspa a lavoro o delle macchine che passano per strada. Sarà dura convincere il mio boss a non mettere più musica negli uffici. Io per ora sono stata brava, l'ho messa solo qua alla reception e al ristorante, che sono fuori dagli uffici, subito dopo l'ingresso, lasciando a zero il volume nelle altre stanze proprio per non disturbarla. Evidentemente non è bastato. Mi chiedo: sono strana io? Ma qua andrei a filosofeggiare su cosa e normale e cosa no, e la parola normale non mi è mai piaciuta. Non ha senso, semplicemente. O comunque non ha un senso oggettivo perché ciò che è normale è ciò che ciascuno di noi considera essere tale.

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